Il lato oscuro delle influencer: ecco cosa nascondono, nessuno ha il coraggio di dirtelo

Che cosa nascondono le influencer? La risposta non ti piacerà, ma accade a tutte quante prima o poi: ecco cosa c’è dietro la maschera.

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Il lato oscuro delle influencer: ecco cosa nascondono, nessuno ha il coraggio di dirtelo (Empireonline.it)

Dietro il loro scintillante sorriso, spesso, si nasconde qualcosa che nemmeno potremmo immaginare. Già, perchè al di là del successo, quello che succede quando le luci del telefono si spengono, il selfie è scattato ed il video è terminato, in pochissimi lo sanno. La vita da influencer non è tutto rosa e fiori e non soltanto per via del fatto che soltanto l’elite di questa categoria riesce a guadagnare per tanto tempo cifre a sei zeri.

Esiste, infatti, un lato oscuro, potremmo chiamarlo così, delle ragazze -o ragazzi- che hanno deciso di intraprendere questo percorso di vita, riuscendo a diventare ciò che hanno sempre sognato: persone che, grazie ai social, riescono a potersi permettere uno stipendio davvero altissimo e di compiere viaggi da sogno in mete esotiche. Dietro tutto questo, però, c’è qualcosa che nessuno ha il coraggio di raccontare.

Si chiama “Bornout da contenuti”, ma potremmo chiamarla anche “sindrome del foglio bianco”. Si tratta, infatti, di un problema davvero serio che può portare ad un vero e proprio straniamento nei confronti della piattaforma, spesso TikTok, Instagram o YouTube, che di fatto li ha consacrate come “regine” di quel settore, che altro non è che un segmento di pubblico a cui proporre dei prodotti.

Burnout da contenuti per influencer: sintomi, cause, come curarlo

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Il lato nascosto delle influencer che nessuno ti vuole raccontare (Empireonline.it)

La causa principale del bornout da contenuti è sostanzialmente questa: essere troppo esposti pubblicamente. Soprattutto per chi ha ottenuto, in pochissimo tempo, un riscontro mediatico importante e, sempre più spesso, inaspettato. Insomma, non si è pronti ad affrontare gli hater, ma anche -banalmente- la gestione di collaboratori, dei rapporti con i brand e tanto, tanto altro ancora che non si può far vedere necessariamente dietro la videocamera. Il tutto porta necessariamente a bloccarsi, a non avere un attimo di respiro, come avere un nodo alla gola.

I sintomi? La paura, che poi necessariamente diventa realtà, di non avere più nulla da dire. Magari non è così, ma come per impotenza appresa ci si ritrova in questo stato e non ci si riesce ad uscire: il terrore di perdere il proprio pubblico o di deludere, infatti, è come un grosso macigno. Ma questo, come abbiamo già detto, non viene mai raccontato.

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