Addio Inter, dirigenza costretta a cederlo per 40 milioni: i tifosi salutano il top player

Rivoluzione Internazionale. Sì, perché c’è un Inter in campionato e un’Inter per le coppe. Due squadre diametralmente opposte e inconciliabili.

Due, praticamente come le squadre che ha a disposizione Simone Inzaghi, il grande, presunto, colpevole di una situazionale lapalissiana. Due, come le squadre che scendono in campo con la maglia nerazzurra. Qui siamo ben oltre il “pazza Inter, amala”.

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Simone Inzaghi, allenatore di una Pazza Inter, più che mai – ansa.it

L’Inter di campionato è un disastro totale: 11 sconfitte sono un’enormità, il quinto posto in classifica a 24 punti dalla capolista Napoli, pure. No licet, direbbero i sommi maestri latini: con quel gruppo a disposizione, praticamente due giocatori (un altro “due” che torna) è francamente tanto inaccettabile quanto paradossale spiegare quei numeri a dir poco negativi.

Eppure c’è un’Inter che in Champions League e Coppa Italia va a gonfie vele. Che gioca, vince, diverte, volendo sovverte perfino pronostici. Nessuno la dava qualificata nel girone di ferro con Bayern e Barcelona, eppure l’Inter si è qualificata. Meritatamente. Ha alzato la Supercoppa italiana contro il Milan semifinalista di Champions, e a un passo dalla finale di Coppa Italia, Juventus permettendo. Inevitabile la rivoluzione Internazionale di Zhang a giugno, se non fosse che non possono esistere e coesistere due Inter così diverse.

Via al cambiamento

Tanti dubbi e una certezza. L’Inter che verrà sarà molto diversa da questa Inter, a prescindere da come finirà la stagione. C’è da sostituire un pilastro della difesa come Skrniar, risolvere il grande dubbio riguardante Lukaku (in prestito oneroso dal Chelsea), trovare la soluzione al rebus Bastoni (un rinnovo ancora in alto mare) e capire il futuro di Marcelo Brozovic, passato da giocatore imprescindibile (prima dell’infortunio) a oggetto di mercato (scambio paventato ma non concretizzato a gennaio con Kessé del Barcelona), da Epic a uno dei tanti.

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André Onana, richiestissimo portiere dell’Inter – ansa.it

L’Inter cambierà in tutti i ruoli, dunque. Potrebbe perfino cambiare portiere, e il motivo per cui gli uomini mercato avrebbe già sondato sommariamente il terreno per Vicario (Carnesecchi della Cremonese l’alternativa per ora), è perché Onana è l’oggetto di mercato di molti club. Le scintille scoppiate alla Pinetina con Brozovic alla vigilia della ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Benfica, c’entrano il giusto.

Il portiere della nazionale camerunense, classe 1996, piace in Premier. Sia a quello spendaccione di Boehly (co-presidente del Chelsea, capace di spendere qualcosa come 600 milioni in appena due sessioni di mercato), sia al Manchester United. Alle inglesi, vuoi per la valanga di soldi provenienti dai diritti, vuoi per la forza della società, in questo momento è impossibile resistere. Quaranta milioni, in ballo, sono tanti per trattenere un portiere come Onana. Se vogliono davvero, le inglesi arrivano e prendono.

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